“3 maggio 2014. Non finisce qui“. E’ il contenuto di uno dei tanti messaggi intimidatori comparsi su Facebook. L’obiettivo dichiarato degli ultras napoletani sono i romanisti e dopo la morte di Ciro Esposito la rabbia corre solo sul web, almeno per ora. Il comunicato della Curva Sud è apparso piuttosto ambiguo, mentre è diventato inaccettabile per la parte più calda del tifo partenopeo. Un testo che ha esacerbato animi già incandescenti. A Roma, intanto, sono comparse alcune scritte che inneggiano a Daniele De Santis.
Notizie non confermate parlano di risse tra ultras napoletani e romanisti sul litorale abruzzese, nel Pescarese. Le località estive potrebbero trasformarsi in campi di battaglia per regolamenti di conti e rappresaglie. Le istituzioni sono perlopiù preoccupate per l’ordine pubblico da gestire con le prime amichevoli estive e con l’inizio della stagione calcistica. E’ probabile che si arrivi ad una decisione estrema: vietare molte trasferte alle due tifoserie. Ma la guardia resta alta anche a causa dei gemellaggi e delle amicizie che legano gli ultras del Napoli a quelli genoani, catanesi, anconetani. Senza dimenticare le tifoserie estere come Siviglia e Borussia Dortmund, presenti al funerale di Ciro Esposito, e a molti gruppi ultras di club minori.
Ciro Esposito | Minacce ai romanisti, scritte a Roma
Il primo “avvertimento” si è manifestato con il manichino giallorosso impiccato nel quartiere Sanità, con tanto di scritta: “Ciro, non faremo festa finché di Gastone non avremo la testa. Romanista infame“. Concludiamo con una frase della madre di Ciro, pronunciata durante il funerale, e indirizzata a tutte le tifoserie d’Italia: “Mai più violenza in nome di mio figlio“.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG